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Crescendo s'impara a diventare un gatto?

Dott.sa Simonetta Mattivi
Medico Veterinario esperto in comportamento animale
Master in etologia applicata e benessere animale
Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate (SISCA)

Ogni individuo nasce con un bagaglio genetico idoneo a farlo diventare un soggetto adulto, ma è durante la crescita che s’impara ad utilizzare gli “strumenti” messi a disposizione dalla genetica. Il primo periodo di vita è molto importante per ogni individuo perché è in questa fase che si forma la struttura fisica ma anche il carattere.

Lo sviluppo corporeo, mentale e comportamentale, cioè come sarà il gatto da adulto e quale il suo comportamento, dipende dall’interazione che ogni gattino ha con l’ambiente, compreso l’uomo, durante i primi mesi di vita.
Non è solo in questo periodo della vita che il gattino ha la possibilità di imparare, ma durante i primi due mesi di vita gli apprendimenti sono facilitati: le cose imparate durante lo sviluppo comportamentale, s’imparano in fretta e sono memorizzate meglio.
Questo vuol dire per esempio che se adottiamo un gattino di 4-5 mesi che non ama le carezze, non diventerà mai un gatto adulto coccolone.

Se vogliamo che nel futuro il gattino apprezzi le carezze, abbiamo la possibilità di “insegnarglielo“ prima ancora della nascita. Già durante la gravidanza è presente nei feti la sensibilità tattile. Se accarezziamo dolcemente l’addome gravido di mamma gatta, i gattini lo percepiranno e questo aumenterà la tolleranza alle manipolazioni nella loro vita futura.

Durante la gravidanza, i feti hanno la capacità di percepire gli stati emotivi della madre. Una gatta sottoposta a stress rende i gattini a loro volta nervosi e predisposti a un equilibrio comportamentale instabile. Al contrario una madre rilassata e amichevole ha grande probabilità di crescere dei piccoli con una maggior predisposizione a interagire positivamente con l’uomo e l’ambiente che li circonda. Per avere un aumento del grado di socievolezza verso tutti gli esseri umani, dopo la nascita, i gattini devono essere accarezzati dolcemente da svariate persone. Dobbiamo però rispettare i cicli di sonno e di veglia, quindi dobbiamo evitare di svegliarli quando dormono. Se mamma gatta non è socievole verso le persone e se i gattini nei primi mesi di vita non hanno avuto la possibilità di interagire positivamente con diversi umani, una volta adottato, il gattino risponderà alle coccole con morsi e graffi.
Durante lo sviluppo comportamentale il gattino ha la possibilità di interagire oltre che con l’uomo anche con l’ambiente in generale.
Impara a conoscere l’ambiente che lo circonda e a non averne paura.
Tutte le esperienze positive effettuate nei primi mesi di vita saranno “classificate” come conosciute, quindi non pericolose e memorizzate.
Gattini abituati a suoni domestici (come l’aspirapolvere, la lavatrice, il pianto dei bambini) e alla vista di differenti tipi umani (uomini, donne, anziani, persone di colore, bambini), in altre parole sottoposti a molti e diversi stimoli sociali e ambientali, saranno più adatti a vivere con l’uomo. Al contrario gattini che non hanno avuto molte esperienze positive nei primi mesi di vita, diventeranno adulti schivi e paurosi.

Nei primi mesi di vita il ruolo della madre è fondamentale anche perché insegna ai piccoli la gestione delle emozioni e della motricità. Tutte le volte che i gattini presi dall’eccitazione del gioco usano in maniera maldestra le unghie e i denti, mamma gatta interviene punendoli e interrompendo il comportamento esagerato. Lo svezzamento precoce e l’adozione precoce, prima dei due mesi di vita, impediscono l’acquisizione di questi apprendimenti. Senza la presenza della madre che smorza gli eccessi, i gattini diventeranno adulti che useranno graffi e morsi anche durante il gioco.
Come abbiamo visto i primi due mesi di vita del gattino sono molto importanti per lo sviluppo mentale e comportamentale. È importante capirne le implicazioni per far sì che la vita dei nostri gatti inizi nella maniera migliore, sia fisicamente sia psicologicamente, dando loro l’opportunità di usufruire di tutti gli apprendimenti che gli consentiranno di affrontare la vita futura nel migliore dei modi.